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Storia Prevenzione sul lavoro 1

Storia della Prevenzione sul lavoro - Parte uno

Dal 1883 al 1978
Storia Prevenzione sul lavoro 1La nascita dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro risale ad oltre un secolo fa, in particolare alla fine dell’800 e precisamente al 18 febbraio 1883, data nella quale venne stipulata una convenzione per l’assicurazione volontaria tra il Ministro dell’Industria dell’epoca ed i rappresentanti delle più importanti casse di risparmio e di credito che operavano in Italia; tale convenzione portò alla istituzione della “Cassa Nazionale Infortuni”. Questa convenzione del 1883 costituiva un’iniziativa di previdenza individuale, successivamente modificata in un sistema più organico di assicurazione collettiva attraverso la legge istitutiva del 1898 e del Testo Unico del 1904.
In Italia la consapevolezza che i rischi derivanti dall’attività lavorativa dovevano avere una
garanzia assicurativa-previdenziale particolare si è sviluppata prima che negli altri paesi
europei. L’assicurazione antinfortunistica e di conseguenza la prevenzione sono nate
dall’esigenza morale e sociale di “combattere” in modo adeguato un rischio specifico come
l’infortunio e la malattia professionale. – Storia Prevenzione sul lavoro 1 –
Si sottolinea che, non a caso, anche i “Patronati di assicurazione e soccorso per gli
infortuni sul lavoro” hanno intrapreso la loro attività prevenzionale nelle officine nello
stesso anno, 1883, e nello stesso luogo, Milano, della costituzione della Cassa nazionale
infortuni. Sempre a Milano, in occasione di un congresso sul tema degli infortuni, gli
industriali, soprattutto quelli del settore tessile, costituirono l’”Associazione fra gli industriali
d’Italia per prevenire gli infortuni sul lavoro” (A.P.I.) che, istituita come ente morale, tra i
suoi compiti aveva anche quello di “proteggere dalle insidie del lavoro anche i lavoratori
della terra”, operando in stretto rapporto con la Cassa.
La legge del 17 marzo 1898 n. 80, fu la prima legge per l’assicurazione contro gli
infortuni, all’art. 4 prevedeva la formulazione di regolamenti “per prevenire gli infortuni e
proteggere la vita e l’integrità fisica degli operai”, successivamente con il R.D. 18 giugno
1899 n. 230 fu emanato il primo regolamento generale per la prevenzione degli infortuni.
L’attività prevenzionale svolta dalla Cassa nazionale infortuni, accanto a quella principale
dell’assicurazione (infortuni), veniva ulteriormente confermata proprio dai dettati dell’art.
5 della nuova legge assicurativa, cioè dal T.U. approvato con R.D. 31 gennaio 1904
n. 51.

Storia Prevenzione sul lavoro 1 – Per quanto riguarda il settore agricolo, il D.lgs. 23 agosto 1917 n. 1450 è stata la prima legge introdotta in materia di assicurazione, e all’art. 25 prevedeva l’emanazione di
regolamenti speciali per la prevenzione degli infortuni sul lavoro agricolo.
È utile rilevare come in questo primo periodo di sviluppo legislativo e di pratica
realizzazione vi sia una stretta connessione tra l’assicurazione e la prevenzione. Infatti il
R.D.L. 3 gennaio 1926 n. 76 modifica la precedente Associazione (A.P.I.) in “Associazione
nazionale per la prevenzione degli infortuni” (A.N.P.I.), costituitasi come ente di diritto
pubblico, a cui sono state iscritte in modo obbligatorio tutte le imprese, industriali ed
agricole, soggette all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, in base alle
sopra citate leggi del 1904 e del 1917. Successivamente nel 1931 con la soppressione
dell’A.N.P.I., le funzioni prevenzionali vengono trasferite, per quanto riguarda il settore
industriale, all’”Ente nazionale di propaganda per la prevenzione degli infortuni” (E.N.P.I.) e quelle per il settore agricolo alla “Federazione degli Enti mutui per l’assicurazione degli
infortuni agricoli” (F.E.M.A.I.A.).e quelle per il settore agricolo alla “Federazione degli Enti mutui per l’assicurazione degli infortuni agricoli” (F.E.M.A.I.A.).

Per quanto riguarda il settore agricolo, il D.lgs. 23 agosto 1917 n. 1450 è stata la prima
legge introdotta in materia di assicurazione, e all’art. 25 prevedeva l’emanazione di
regolamenti speciali per la prevenzione degli infortuni sul lavoro agricolo.
È utile rilevare come in questo primo periodo di sviluppo legislativo e di pratica
realizzazione vi sia una stretta connessione tra l’assicurazione e la prevenzione. Infatti il
R.D.L. 3 gennaio 1926 n. 76 modifica la precedente Associazione (A.P.I.) in “Associazione
nazionale per la prevenzione degli infortuni” (A.N.P.I.), costituitasi come ente di diritto
pubblico, a cui sono state iscritte in modo obbligatorio tutte le imprese, industriali ed
agricole, soggette all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, in base alle
sopra citate leggi del 1904 e del 1917. Successivamente nel 1931 con la soppressione
dell’A.N.P.I., le funzioni prevenzionali vengono trasferite, per quanto riguarda il settore
industriale, all’”Ente nazionale di propaganda per la prevenzione degli infortuni” (E.N.P.I.) e quelle per il settore agricolo alla “Federazione degli Enti mutui per l’assicurazione degli
infortuni agricoli” (F.E.M.A.I.A.).e quelle per il settore agricolo alla “Federazione degli Enti mutui per l’assicurazione degli infortuni agricoli” (F.E.M.A.I.A.).

Storia Prevenzione sul lavoro 1 – La funzione prevenzionale ha continuato ad essere svolta dall’Istituto, che dal 1933 era subentrato alla Cassa; così con la nuova legge di assicurazione infortuni emanata con R.D. 17 agosto 1935 n. 1765 tale funzione, per il settore industriale, è rimasta assegnata all’Istituto con previsione all’art. 73 di emanazione di norme prevenzionali.
Successivamente l’Istituto attraverso il R. D. 25 marzo 1943 n. 315 ha assunto anche
l’assicurazione nel settore agricolo, acquisendo dalla F.E.M.A.I.A., insieme alla funzione
assicurativa anche quella in materia di prevenzione agricola (art. 4 dello statuto della
Federazione).
La Legge 12 aprile 1943 n. 455 aveva esteso l’assicurazione contro le malattie
professionali alla silicosi e all’asbestosi, ed aveva previsto l’emanazione di norme
particolari di prevenzione.
Appare evidente che sin dai momenti iniziali l’attività prevenzionale dell’Inail si è rivolta, da
una parte ai datori di lavoro al fine di spronarli all’applicazione su vasta scala e con
continui miglioramenti di idonei mezzi di protezione per le macchine e gli impianti, per
migliorare le condizioni igieniche degli ambienti di lavoro ed organizzare il ciclo produttivo
consono alle norme di sicurezza; dall’altra ai lavoratori per la formazione di una coscienza
antinfortunistica contro la disattenzione, l’incuria, l’assuefazione al pericolo, il deleterio
sprezzo dello stesso, l’insofferenza a norme di un particolare processo lavorativo.
L’attività dell’Istituto nell’ambito della prevenzione, nel settore dell’industria, ha riguardato
vari comparti: l’edilizia, l’industria mineraria, l’industria chimica, l’industria tessile, quella
meccanica e metallurgica, quella alimentare; tale attività si è svolta con corsi organizzati
con le associazione datoriali dei citati comparti. Anche per la prevenzione in agricoltura
l’INAIL aveva organizzato corsi professionali per contadini e alunni delle scuole con
un’azione di propaganda da una parte, e una distribuzione di mezzi di protezione, difesa e
assistenza di soccorso dall’altra. Per l’attività di propaganda l’Istituto aveva predisposto
programmi di insegnamento della materia prevenzionale in numerose scuole e grazie
all’opera dell’Inail che l’insegnamento delle norme di sicurezza del lavoro è stato inserito
nei programmi ufficiali delle scuole elementari con il D.M. 9 febbraio 1945.

Nell’ambito della prevenzione tecnico-sanitaria erano state intraprese iniziative quali la
distribuzione di cassette di pronto soccorso nei cantieri, tale compito era stato affidato
all’Istituto dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale (attraverso le Circolari
ministeriali del 28 gennaio 1953 e del 23 gennaio 1956); l’organizzazione e il
finanziamento di otto Centro-Studi per le malattie professionali in collaborazione con Istituti
universitari, per i quali la convenzione-tipo prevedeva, anche specifici compiti
prevenzionali; l’organizzazione e il finanziamento di posti di salvataggio nelle zolfare
siciliane; la pubblicazione di diversi studi e risultati di indagine; la realizzazione di
documentari cinematografici.
Vale la pena ricordare la competenza prevenzionale svolta dall’Istituto congiuntamente
all’ENPI; infatti con legge 19 dicembre 1952 n. 2390 tale ente era stato ristrutturato,
assumendo la nuova denominazione di “Ente nazionale per la prevenzione degli
infortuni”, con il fine di “promuovere, sviluppare e diffondere la prevenzione degli infortuni
e delle malattie professionali, nonché l’igiene del lavoro” (art.2), eccetto, però, la
competenza della “Associazione nazionale per il controllo della combustione” (A.N.C.C.),
“e di tutti gli enti similari con attribuzioni specifiche” (art.6). L’Inail ha infatti dato un apporto economico, non tanto per un proprio potere discrezionale ma per un obbligo di
legge, sia all’Ispettorato del lavoro impegnato nell’attuazione e nella vigilanza della
prevenzione, sia all’ENPI, prima del suo scioglimento, e successivamente, a partire dal
1980, in conti delle entrate dello Stato per le specifiche destinazioni. La diretta ed
immediata partecipazione dell’INAIL nei confronti della gestione prevenzionale dell’ENPI,
trovava riscontro anche nello statuto di quest’ultimo (artt. 5, 7 e 10), in cui si prevedeva
la partecipazione alla composizione del consiglio di amministrazione dello stesso; la
stretta collaborazione tra i due Enti si era concretizzata anche attraverso un particolare
Centro di studi istituito a Firenze, che all’epoca destò interesse anche all’estero.